Trent’anni fa
la prima norma per la
sicurezza e la modernizzazione

risparmio energetico ascensori (1)

Può un ascensore essere dalla parte della Terra?

In Italia ci sono circa un milione di ascensori che consumano quasi 2 TWh all’anno e richiedono dal 3 al 5% del fabbisogno energetico di un edificio. Un ascensore non attivo, per esempio, assimila circa il 70% dell’elettricità totale, soprattutto per l’illuminazione. E questo diventa ancor più preoccupante quando pensiamo che in Italia il 60% degli ascensori ha più di 30 anni e dal punto di vista del risparmio energetico sono totalmente inefficienti. Proprio per questo motivo oggi vogliamo parlarvi di “Ascensori, energia, ambiente” ad opera di Giuseppe Iotti, condividendo con voi un articolo pubblicato sul magazine Anacam.

Il Libro “Ascensori, energia, ambiente”, la mia ultima fatica, intende affrontare le implicazioni della costruzione degli ascensori e delle piattaforme elevatrici sul piano energetico e ambientale. Un tema attuale, sentito ma allo stesso nuovo per il settore ascensoristi co che deve affrontare le questioni ambientali e valutare la sostenibilità degli impianti lungo tutto il ciclo di vita. Quest’opera rappresenta al momento un unicum nella letteratura italiana di settore e per questo ringrazio Anacam per la sensibilità dimostrata decidendo di pubblicarla. La prima parte è dedicata al tema energetico; imposta dapprima una trattazione generale, basata sui principi della fisica, per poi passare al piano normativo. Esistono infatti norme, non molto conosciute, che regolano le procedure di misura e di stima del fabbisogno energetico di ascensori e piattaforme elevatrici (il tema delle scale mobili non è trattato). Si inquadrano anche le direttive europee che possono coinvolgere gli ascensori e si fornisce qualche informazione su un tema piuttosto nuovo, quello delle dichiarazioni ambientali di prodotto. Quest’ultimo argomento introduce quello che è uno sforzo piuttosto pionieristico e cioè studiare nel dettaglio l’impatto ambientale degli ascensori, al di là del loro consumo di energia. Prima di affrontare questo tema, il testo introduce quello della gestione dei rifiuti che, nell’immediato, ritengo essere quello che più coinvolge l’ascensorista. Vengono illustrate le tipologie di materiali con cui ha a che fare nel suo lavoro, a partire dagli imballi, ma cercando di coprire tutti gli aspetti, in particolare quello dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e gli agenti chimici quali i lubrificanti e gli oli. Un capitolo è dedicato all’esame dell’impatto dei trasporti dei materiali. La parte finale è una disamina di tutti i componenti dell’ascensore e della loro composizione in termini di materie prime quali il ferro, il rame e così via, illustrandone sinteticamente le problematiche di produzione e di trattamento come rifiuto. Alla fine del libro vi sono alcune conclusioni, che ho definito “provvisorie” nella consapevolezza che questo testo può essere considerato solo l’inizio dell’analisi di un tema che, nel contesto della transizione energetica e ambientale che sta coinvolgendo tutta la società e l’economia, tocca profondamente anche il mondo ascensoristico.

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