dal 17 Febbraio stop del Governo a cessione del credito e sconto in fattura

Dal 17 Febbraio Stop Del Governo A Cessione Del Credito E Sconto In Fattura

Tutti gli aggiornamenti sui bonus edilizi a partire dal 17 febbraio 2023

A partire dal 17 febbraio 2023 il Governo blocca la possibilità di cedere il credito d’imposta o di ottenere lo sconto in fattura su tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia, compreso il Superbonus che rimane solo come una detrazione in 4 anni. Cessione del credito d’imposta e sconto in fattura rimangono per chi ha già presentato la Cila.

Ma chi può ancora cedere il credito?
Dal 17 febbraio 2023 non si possono più cedere i crediti o fare lo sconto in fattura per tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia. Ci riferiamo al bonus casa, all’ecobonus, al Superbonus e al sismabonus, che per anni sono stati il vero motore degli interventi edilizi quasi a costo zero. Già da mesi si parlava dell’insostenibilità finanziaria del meccanismo della cessione del credito o dello sconto in fattura legato ai lavori di ristrutturazione, soprattutto a riguardo del superbonus. Il 16 febbraio il Consiglio dei Ministri ha così approvato un decreto legge che blocca le cessioni del credito d’imposta, con stop a partire dal giorno di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del decreto, 17 febbraio 2023. Dalla pubblicazione sono necessari 60 giorni massimi per convertire il decreto in Legge, ma durante questo periodo il blocco della cessione è già operativo.

Chi può ancora cedere il credito?

Non vengono impattati dal blocco delle cessioni e dello sconto in fattura i lavori iniziati prima del 17 febbraio. Per quanto riguarda il Superbonus in particolare rimane la cessione:
  • per gli interventi sui condomini che entro il 16 febbraio 2023 possano mostrare di aver adottato la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e per i quali risulti presentata la CILA;
  • per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici per i quali è stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo entro il 16 febbraio 2023;
  • per tutti gli altri interventi rientranti nel superbonus per i quali è stata presentata la CILA entro il 16 febbraio 2023.
Per tutte le altre tipologie di interventi di ristrutturazione è ancora possibile usufruire della cessione se entro il 16 febbraio:
  • è stata presentata la richiesta del titolo abilitativo se necessario;
  • sono già iniziati i lavori (se non è necessario il titolo abilitativo);
  • risulta registrato il contratto preliminare o stipulato l’atto di compravendita dell’immobile nel caso di acquisto di unità immobiliari da imprese di costruzione che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione.

Chi, invece, non può più cedere il credito?

Per tutti gli atti che hanno data precedente al 17 febbraio 2023 purtroppo non ci sono più possibilità di utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura. Gli interventi esclusi sono:
  • superbonus
  • bonus casa al 50%
  • ecobonus;
  • sismabonus;
  • bonus facciate;
  • bonus barriere architettoniche:
  • bonus per installazione di impianti fotovoltaici.

Quali sono le alternative alla cessione e allo sconto in fattura?

Per tutti coloro che entro la data del 17 febbraio non sono riusciti ad inviare la documentazione necessaria a rientrare nell’ultima tornata di cessione del credito e sconto in fattura rimane la possibilità di utilizzare la detrazione in dichiarazione dei redditi. In questo modo le spese possono comunque essere recuperate con le percentuali di detrazione riconosciute per ogni tipologia di intervento. In ogni caso, seppure non più possibile scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura, il visto di conformità e l’asseverazione del tecnico sono necessari per presentare la dichiarazione dei redditi tramite intermediario o CAF. Non servono solo se si procede con la precompilata online dell’Agenzia delle entrate. Ovviamente utilizzare la detrazione in dichiarazione dei redditi significa che la spesa va sostenuta anticipatamente e, soprattutto in alcuni casi come il Superbonus in cui l’esborso è ingente non è certo semplice trovare la liquidità necessaria. Inoltre, il recupero è spalmato su più anni, il caso più frequente sono le 10 rate, mentre per il superbonus le rate sono solo 4.

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