Ascensori vs storia, il nuovo vs il vecchio. Potremmo continuare per ore ma insomma, diciamocelo, il problema l’abbiamo capito tutti. Cosa succede quando c’è necessità di installare un ascensore in un edificio che ne è sprovvisto? E, soprattutto, cosa accade quando questo edificio è storico? Indaghiamo insieme questo fatto che riguarda sicuramente una bella fetta di italiani e scopriamo quali sono le soluzioni a disposizione.

Palazzi storici e ascensori: un amore tardivo 

I palazzi storici sono il frutto di epoche in cui l’attenzione verso l’accessibilità era minore o assente, spesso nati senza ascensore e con spazi insufficienti nella tromba delle scale o inadeguati a livello strutturale per dotarli di un mini ascensore dall’ingombro minimo. Ecco dunque che negli anni studi e ricerca hanno portato a soluzioni che potessero accontentare tutti, come quella dell’installazione di ascensori esterni. Ma quando si parla di palazzi storici la situazione si fa un po’ più complicata, dal momento che potrebbero esistere vincoli monumentali.

Cosa occorre per installare un impianto ascensore esterno?

La necessità di rendere più funzionali le palazzine storiche per garantire a chi le vive o le frequenta il diritto all’accessibilità e una quotidianità più confortevole ha portato al centro dell’attenzione più che gli ascensori solitamente visti nella vita di tutti i giorni, gli impianti esterni: ascensori e mini ascensori che, essendo delle strutture permanenti, modificano la sagoma e la volumetria dell’edificio, oltre ad avere un impatto estetico che deve rispettare determinate norme. Norme, appunto. 

Per installare un ascensore esterno in un palazzo storico sono necessarie molto più autorizzazioni e permessi particolari rispetto a un equivalente interno. Questi differiscono in base alla classificazione dell’immobile, oltre ad essere soggetti al Regolamento urbanistico del Comune di riferimento, che stabilisce i parametri a cui attenersi per gli interventi edilizi che avranno un impatto visivo sulla pubblica via e sulla percezione dell’insieme.

Vediamo dunque insieme quali sono le differenze tra edifici di interesse storico o artistico e edifici collocati in un centro storico 

Quando parliamo di edifici di interesse storico o artistico, siamo di fronte a strutture sottoposte a vincolo monumentale con decreto del Ministro dei beni culturali e ambientali, secondo il D.Lgs. 490/1999, generalmente su indicazione delle competenti Soprintendenze, le quali tutelano gli immobili e autorizzano qualsiasi tipo di intervento di restauro o ristrutturazione.

Possiamo però anche intendere edifici abitativi che, pur non giudicati di interesse storico, sono collocati in un centro storico o in una zona di interesse paesaggistico sottoposta a un vincolo di insieme.

Cosa fare dunque per procedere con l’installazione di un ascensore?

Se l’immobile non è sottoposto a vincolo monumentale e l’impianto elevatore utilizza gli spazi interni del condominio, l’impatto visivo sulla facciata esterna non avrà modo di esistere dunque non si renderà necessaria l’autorizzazione paesaggistica. Bisognerà solo presentare la CILA per accertare che l’opera non abbia un impatto strutturale che possa in qualche modo pregiudicare la sicurezza dell’edificio. 

Nel caso di un edificio giudicato di interesse storico-artistico e soggetto a tutela monumentale, il progetto dettagliato dovrà anche essere presentato alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di riferimento territoriale per ottenere il nulla osta e quindi il via ai lavori.

Come dicevamo poco più sopra, però, la maggior parte di questa tipologia di palazzi presenta spazi insufficienti nella tromba delle scale o inadeguati a livello strutturale per dotarli di un miniascensore dall’ingombro minimo. Ecco allora che si opta per l’installazione di un ascensore esterno, con tutte le norme che ne conseguono. 

Un ascensore posizionato sulle facciate esterne visibili dallo spazio pubblico ha infatti un impatto paesaggistico sullo spazio urbano che potrebbe alterare il decoro pubblico, specialmente in un quartiere storico o in un contesto naturale da tutelare. In un edificio non soggetto a tutela monumentale oltre alla CILA, occorre presentare l’Autorizzazione Paesaggistica Semplificata ai sensi del DPR 31/2017, da inoltrare al Comune insieme alla relazione paesaggistica a cura di un tecnico abilitato.

Nel caso di un edificio soggetto a tutela diretta da parte della Soprintendenza occorrerà richiedere a tale ente il rilascio dell’autorizzazione per l’esecuzione del lavoro, allegando il progetto dettagliato e compilando la documentazione prevista in materia di tutela del patrimonio architettonico e mitigazione del rischio sismico.